martedì 18 dicembre 2012

Irrepressible girl


Beh che dire, anche qui mi sono fatta riconoscere. I professori della scuola che frequento mi hanno definita una “irrepressible girl”, cioè una ragazza piuttosto esuberante e incontenibile.
La verità è che sono sicuramente esuberante e chiacchierona ma, in questo periodo, la troppa adrenalina che ho addosso e la voglia di fare un sacco di cose mi rende ancora più incontenibile. Sono una carica esplosiva. E tutto questo viene fuori, chiaramente. Il dover stare seduta tutto il giorno al corso mi fa prendere la smania, avrei voglia di correre, di camminare per le vie di Londra con le mie canzoni preferite ascoltate a palla negli orecchi.  A parte la mia incontenibilità del momento, i professori nel “giudizio” di fine settimana del venerdì, hanno palesemente esposto che non parlo perfettamente l’Inglese ma trovo comunque il verso di chiacchierare in qualsiasi momento -.- Ve l’ho detto no che la carica esplosiva da qualche parte deve uscire?


Comunque, è bellissimo uscire di casa e scendere nelle vie sotterranee e affollatissime della metropolitana londinese, per andare alla scoperta di un nuovo posto da visitare, di un nuovo locale o semplicemente per andare a scuola. E magari soffermarsi ad ascoltare il ragazzo di turno che sta suonando uno strumento per rendere ancora più magica l'atmosfera nell'underground.
Quanto a locali, la vita notturna qua è piuttosto movimentata. Dopo le prime sere passate a ritornare a casa entro l’orario di chiusura della metro, ho preso coraggio e ho deciso di ritornare con l’autobus. Ma non è stato immediato. Londra dal punto di vista dei mezzi di trasporto è servita benissimo, la metro chiude dopo le 24, ma per tutta la notte ci sono gli autobus che fanno la spola da una parte all’altra della città. Tuttavia, l’idea di dover cambiare magari due bus e non sapere arrivare alla fermata di ciascuno, i primi giorni mi ha impedito di sorpassare l’orario di chiusura della metro. Una sera, venuta via da un locale in cui mi stavo divertendo e resami conto di passare la serata con l’ansia di ritornare per forza entro una certa ora, ho capito che questo non era certo il modo per godermi le serate. Da lì ho deciso che i miei rientri notturni sarebbero stati svincolati da orari e quindi in autobus. La serata successiva, però, mi ha vista rientrare in taxi perché un tassista ha accettato di portarci a casa in 4 con 10 pound a testa. E considerando che abitiamo in parti diverse di Londra, non è stato molto costoso. Ma questo ha soltanto sottolineato il mio timore verso il rientro a casa in autobus da sola. Dovevo assolutamente affrontarlo, sennò non lo avrei mai superato. Anche perché ho cercato apposta una casa attaccata alla fermata di metro e autobus proprio per fare un tragitto a piedi brevissimo alla sera. Quindi, armata di coraggio, una sera all’uscita di un locale mi sono recata alla fermata del pullman. Il problema era che ne dovevo cambiare due. Per cui arrivata a Trafalgar Square con uno, ne dovevo prendere un altro, ma ancora prima dovevo cercare la fermata. Helpppppp! Non vi dico quante ce ne sono, di fermate. Girando come una matta alle 3 di notte, non riuscivo a capire dove dovessi andare, allora ho iniziato a chiedere e poi, finalmente, l’ho trovata. C’era un sacco di gente, per cui non ho avuto problemi. Superato il limite “ritorno col bus”, ho preso confidenza con la notte londinese, tanto che sabato sono rientrata alle 6 di mattina!





4 commenti:

  1. ... Princi ogni tanto esci mi raccomando!:D

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  2. A forza di leggerti mi è venuta voglia di partire!!!!

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  3. Ti garba Londra eh????!!! Bella mi' furba! E brava Prici..poi un giorno mi dici di dove sei precisamente...un si sa mai ci si trova...

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